domenica 18 settembre 2011

casi clinici- capitolo primo

Salii in macchina sua con un gran sorriso: non lo vedevo da una settimana e mi era mancato terribilmente.
"Oggi sono andato in un posto speciale, ti ho preso un regalo".
Regalo! Decisamente una delle mie parole preferite.
Mi mise fra le mani un vasetto di vetro, con dentro una cosa scura. Al buio non si capiva cosa fosse, in ogni caso avevo già capito che non era il tipo di regalo che mi sarei aspettata.
"Che... cos'è?"
"E' terra."
....terra?
"Dicono che quel posto sia sacro, quindi ti ho portato un pezzo di suolo sacro"
Un sorriso, per quanto tirato, era il minimo che potessi fare, sebbene io davvero non capissi come potesse essergli venuto in mente di regalarmi della terra.

Quarto appuntamento.
Destinazione: si va all'avventura.
E ha un regalo per me.
Un vasetto con della sabbia, di una spiaggia sacra.
"Se continui così tra una settimana mi farò un giardinetto zen", dissi ridendo.

Dopo questa battuta al tritolo l'uomo scomparve, probabilmente mortalmente offeso. Si scoprì poi che aveva trovato una donna che apprezzava il suo singolare romanticismo.

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