domenica 18 settembre 2011

Le fughe- capitolo primo

Il giorno in cui lo vidi capii subito che non avrei mai dovuto andarci a letto.
C'era qualcosa in lui che urlava "sono un imbecille". Eppure quando mi aiutò a prendere la mira con l'arco, con il viso vicino al mio, dicendomi "adesso scocca, fata Morgana", fui tentata di cambiare idea.
Devo avere sfoderato, per l'appunto, proprio quel sorriso da "via libera".

Il ragazzo in questione sembrava essere una persona normale almeno finché, al secondo appuntamento, mi presentò il suo cane. Povera bestia, nessun problema con lui, se non fosse che più che un cane era un cavallo con dei denti delle dimensioni di ciliegie. Iniziai però ad avere problemi col suo padrone, quando quel coso mi saltò addosso per farmi le feste e il signorino, dopo avermi liberata, se ne uscì con un "piaci al mio cane, mi piacerebbe presentarti ai miei genitori". Credendo fosse una battuta, risi. Non lo era. Non ho capito bene che giro abbiano fatto i suoi neuroni per creare questo collegamento cane-genitori, a dirla tutta. Ma passiamo oltre.
Come se non bastasse, poco prima di questa uscita infelice, avevamo fatto una lezioncina di tiro con l'arco, durante la quale malauguatamente misi il pide su un formicaio, trovandomi cosparsa, da capo a piedi, di formiche rosse. Non era certo la situazione più romantica del mondo per parlare di certe cose, eppure non si dava per vinto: secondo appuntamento e già c'era il famoso cappio appeso là sopra, sul soffitto, stile spada di Damocle, invitandomi a metterci la testa dentro.
"Non potrei mai vedere altre donne oltre a te, credo di starmi innamorando"
"Ci conosciamo da tre giorni..."
"Sono un romantico, fata Morgana" rispose mister occhi a cuore.
Optai per la fuga.

Tornando in macchina verso casa mi chiesi se esiste un tempo giusto per innamorarsi. Esiste un tempo giusto per dirlo? O a volte, invece, non è meglio tenere per sé certe cose?
Per quanto mi riguarda, ogni volta che sento quella frase detta anzitempo (e per me anzitempo significa "prima che sia passato un considerevole lasso di tempo in cui assicurarmi che tu non sia un ebete o un bugiardo patentato"), la fuga è l'unica cosa che mi rimane.

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