mercoledì 20 marzo 2013

le fughe - Monna Lisa

Detesto il termine vernissage.
Diciamo quindi che sabato scorso ero all'aperitivo di inagurazione di una mostra fotografica e qualche giorno dopo, tornando da un disastroso appuntamento immobiliare per cercare casa con Johnny, mi fermavo esausta al baretto di fianco alla sede della mostra in questione.

Arranco fino al bancone. Piove a dirotto, sono uscita alle 19:30 dal lavoro per trovarmi a visitare un buco di 60 mq con la lavatrice al posto della lavastoviglie e viceversa. Sono nervosa e irritata con l'agente immobiliare che aveva detto "90 mq, spaziosissimo". Sono irritata con l'agente immobiliare che mi ha detto "passi il cavalcavia" e mi ha spedita in culo ai lupi perché "pensava venissi dall'altro lato della città".
In poche parole: barista, servimi un americano.

Alle mie spalle, la tavolata della mostra fotografica.
Arranca fino al banco un tipo che mi fissa con aria stralunata.

Cyborgradar in azione. 
Scanning.
Un metro e settanta, aria da "rappresentante d'istituto: 15 anni dopo".
Eskimo. No, dico, non lo vedevo dalle manifestazioni di fine anni '90 l'eskimo.
Occhio azzurro.
Barba di tre giorni.
Cartello luminescente appeso al petto con scritta lampeggiante: "sono alternativo, il mondo non mi capisce".

"OUH, ciao..."
Ouh? Che siamo, nella giungla?
"Ciao..."
"Tu sei FINTA, vero?"
Ecco, questa è nuova.
"Prego?"
"No, dico... il culo e la faccia. Sei finta, vero? Soldi di papà, eh?"
"Cosa stai farfugliando, sottosviluppato? Questa è tutta roba mia"
"E allora sei un capolavoro. Ti chiamerò Monna Lisa. Io sono un artista, mi chiamo Ivan"
Ottimo: un altro artista con problemi mentali.

"Puoi fare una cosa per me?"
Una lavanda gastrica..? Chiamare i servizi sociali..?
"Immagino di no"
Il soggetto si avvicina.
"Posso darti un bacio, Monna Lisa?"
"No. E togliti di dosso."
"Nemmeno toccare il tuo sedere?"
Toh, è la tua giornata fortunata: hai vinto un biglietto per il paese del vaffanculo!
"Senti, bello mio: ho avuto una giornata disastrosa. L'ultima cosa di cui ho bisogno è un rappresentante d'istituto fuori età massima che mi snerva con le sue idiozie mentre sto cercando di bere il mio aperitivo. Togliti di torno!!!"

Inutile dire che, deus ex machina, un buon samaritano seduto allo stesso tavolo viene a prelevare il soggetto in questione.
"Ivan, vieni a sederti"
"Ma lei è la mia musa!!!", piagnucola Eskimo.
"E tu sei ubriaco. Molla la signorina. Ho detto MOLLALA!"

Legge di Murphy vuole che gli artisti bislacchi siano, sempre e comunque, le mie ciliegine sulla torta in giornate piene di sacra indignazione e disappunto.
Mi chiedo se Dio li abbia creati per mettere alla prova i miei anni di meditazione.
Oppure se nella mia vita passata sono stata Barbablù, e in questa vita sto pagando la mia cattiveria verso il genere femminile.

mercoledì 6 marzo 2013

casi clinici - non si capisce chi dei due lo sia

Oh beh.
OOOHH BEH.

Andiamo con ordine, che questa è buona e me la voglio assaporare mentre ve la racconto.

Ho una collega nuova, che prenderà la laurea tra pochi giorni e nel frattempo si sta inserendo nel nostro bieco entourage lavorativo. Si dà il caso che questa collega, di anni 27, abbia da un paio di mesi festeggiato il decimo anniversario con l'unico uomo della sua vita (tralasciamo le nostre divergenze d'opinione in punto uomini: mi guarda sempre come fossi l'anticristo).
L'altra collega, che alle sue spalle chiamiamo Generale Radetzky, quella fatidica mattina di due mesi fa ha perso gli occhi sui diversi carati (scusate, non me ne intendo per niente di brillocchi, ma so che quello era davvero grosso) sfoggiati all'anulare sinistro della quasi neolaureata.
Ora, il moroso del Generale già era stato messo alle strette da sua madre pugliese sul fatto che sarebbe andato a vivere insieme a questa misteriosa fanciulla che portava in famiglia solo a Natale, ma non le avesse ancora fatto la fatidica proposta.

Robe da andare all'inferno causa sesso prematrimoniale, mica cazzi.
E col Papa che ha deciso di andare a meditare sull'utilità teologica delle ortiche, l'inferno è già dietro l'angolo.

Si metteva quindi all'opera anche la giovane morosa, sottolineando post-coitum per due mesi che "la mamma è sempre la mamma, bisognerà che la facciamo contenta!".
Ora, piccola parentesi: estorcere promesse post-coitum è un colpo basso, una vigliaccata della peggiore specie: noi tutti sappiamo che, mentre la pace dei sensi pervade le due menti del giovane innamorato (quella ubicata sulla sommità della testa e quella ubicata sulla sommità del pene), è fin troppo facile fargli promettere cose che non solo non ha intenzione di mantenere, ma che, se ripetute con insistenza, generano un non so che di indispettito nel manzo in questione.
Voi sapete anche che le donne, quando si mettono in testa di volersi sposare, sono peggio del trattamento subito dal povero Alex in Arancia Meccanica: ho saputo di una morosa di un mio amico che per dieci mesi (oh, dico!, ci vuole costanza!), ad ogni santo risveglio, gli chiedeva "quando mi sposi? Cos'ho che non va? Forse non credi che io sia la donna giusta?".
Finito il trattamento, il manzo in questione sarà disposto a spergiurare qualunque cosa, di fronte a qualunque Ministro di Dio e in pompa magna, pur di farle tacere.
Giusto perché "sì, lo vuole".

Il povero fanciullo, messo alle strette dalle due suocere della sua vita, cercava invano di glissare il problema.
Una che porta il soprannome di Generale Radetzky, però, avrete capito che, quando si mette in testa di volere pure lei il giocattolo che hanno comprato all'altra bimba, non demorde.

Ora, io non so con precisione che cosa abbia detto o fatto il Generale. Non sono neanche sicura di volerlo sapere.
Sennonché, una sera, lei arriva a casa di lui e trova la tavola apparecchiata come in un teen movie, con tanto di candele ikea accese.
Aveva anche cucinato lui: lasagne alla mattone (tipica ricetta che consiste nel porre uno strato di pasta, un velo di besciamella, uno strato di pasta, un velo di ricotta, uno strato di pasta, un velo di spinaci, e così via finché nemmeno la motosega di Nightmare III potrà tagliarle una volta uscite dal forno: provatele... altro che costruzioni antisismiche!).
Che, poi, basta con questo luogo comune sul fatto che i presunti grandi chef "sono solo uomini": cucinano meglio le nostre nonne.

Tornando a noi, di fronte a quello spettacolo il Generale già si leccava i baffi pregustando, più che le lasagne, la fatidica proposta che già aleggiava nell'aria.
Finisce la cena supplizio.
Lui apre il pc.
La pagina web che appare di fronte alla malcapitata è la seguente: http://www.torinogioielli.com/anelli

Il Generale impallidisce.
"Eccoci, allora. Sceglilo pure. Purtroppo, questo è quello che mi posso permettere, al momento".
Che deve scegliere, povera donna? Piuttosto di quelle ciofeche mi lego al dito uno spago!

Dal cassetto del tavolo estrae un metro da sarta, con un sorriso entusiasta.
Sottolineo entusiasta.
"Misura?"
"FERMO!"
"Ma come?!"
"TU!!! TU hai rovinato il sogno di ogni ragazza!!!"

Inutile soffermarsi sulla probabile scenata isterica che ne è seguita, della quale nulla so.
Una cena iniziata e finita in tragedia.
Dopo le lasagne alla mattone lei ha preso tre chili.
In compenso, con la trovata del sito web, lui ha perso la faccia.

Mai come oggi ho bisogno dei vostri commenti, per capire chi dei due è il caso clinico.

Per inciso: io a questo punto inizio a provare terrore per me stessa e spero che il mio manzo eviti uscite simili. In caso contrario, vi informerò prontamente, pubblicando anche i suoi dati anagrafici, fotografia, domicilio e residenza.