lunedì 27 maggio 2013

le fughe - regali astrusi

Un problema spinoso.
Donne e regali.
E uomini che li scelgono con l'aiuto di commesse disperate che devono assolutamente sbolognare qualche ciofeca.

La scena, presumibilmente, è la seguente:
ore 19:25 dell'ultimo giorno utile.
Un povero disgraziato con le idee tutt'altro che chiare sulla sua donna, che normalmente non ascolta se non quando geme, entra nel primo negozio in cui vede luccicare qualcosa.
Non necessariamente gioielli: l'uomo in questione si trasforma, in questi epici istanti, in una sorta di gazza ladra che piomberebbe su qualunque pezzo di plastica splendente.
Simile a un canarino esotico che tenti di suicidarsi sulle sbarre della gabbietta, si guarda intorno spaesato cercando di capire cosa possa far impacchettare alla commessa spazientita per non far incazzare la sua donna.

Ora, io non so a cosa gli esseri muniti di pene possano pensare in certi momenti. Piuttosto, so a cosa penso io: "Gesussantiddio, come ti è venuto in mente?!"

In breve, ecco cosa NON fare MAI.

Al primo posto troviamo, senza ombra di dubbio, il portagioielli dell'ex-quasi moroso (ora avete anche una spiegazione del perché non sia diventato mai un moroso).


Interrogato sul punto, il tizio in questione ha dichiarato: 
"mi è piaciuto perché l'immagine in rilievo mi hanno detto che rappresenta LA VENDEMMIA".
...e visto che sei un alcolizzato, hai pensato bene di condividere questa turba con i miei gioielli?!

al secondo posto troviamo, invece, il mitico carillon di Iside.
Didascalia esplicativa: con le manine sante dovrei girare Iside sul suo piedistallo, facendola ruotare come un criceto su se stessa e ottenendo così una soave melodia (probabilmente si tratta di una canzone popolare della regione nubiana).


A parte l'interrogarmi sull'utilità di una cosa del genere, a parte notare la bruttezza dell'oggetto in sé, ciò che mi lascia perplessa è, specialmente, quanto il tizio in questione deve aver macchinato sul fatto che ho una passione per l'antico Egitto e mi piace la musica.
Riflessione che, come vedete da figura 2, può dare risultati disastrosi.

Al terzo posto, mi dispiace dirlo, ma si piazza Johnny.
Gesussantiddio, ma una può mai aprire un pacchetto, gongolando perché l'etichetta "gioielleria" aveva lasciato qualche speranza rispetto al contenuto dello stesso, e trovarsi di fronte a un ammasso di ferraglia informe esclamando "AAaahh... O_O ....COS'E'?"
Sinceramente, che cosa sia non l'ho ancora capito. Fate voi.


Lui dice che è una collana e viene direttamente dagli anni '70.
E lì, francamente, poteva e doveva restare.
Al che, con fare premuroso, mi aiuta a indossarla, spiegandomi che dovrebbe fare una sorta di tatuaggio d'argento intorno al collo.
Questo, il risultato.




Ora, per meglio spiegare... vedete che quel ghirigoro c'è solo da un lato e non copre tutto il collo?
Ecco.
Bene, quel ghirigoro E' la collana. E c'è solo da un lato, dall'altro non c'è nulla. E' una specie di pinza da collo.
Domanda semplice semplice: voi portate felpe con una manica sola, o braghe con una sola gamba?
NO.
E perché ti viene in mente che io possa portare una collana con un lato solo?
Almeno, l'altro lato me lo regali a Natale?

Dopo questa meravigliosa top 3, vi auguro la buonanotte.
Per la cronaca: la collana monca è il regalo per il mio ultimo compleanno da ventenne.
Quasi mi viene voglia di compiere i 30.

venerdì 24 maggio 2013

prove dell'evoluzione- ancora lui.

Piove a dirotto.
Ancora.
Noè, terrorizzato dalle prestazioni della Costa Crociere, ha deciso di costruire un peschereccio per salvarsi insieme a Capitan Findus.
Io, invece, ho avuto un incontro ravvicinato con una scimmia.

Forse vi ricorderete di lui come "la scimmia motorizzata", ossia l'anello mancante nella catena evolutiva dai primati agli uomini sottosviluppati.
Il soggetto in questione faceva incursione sul terrazzino del bar da aperitivo ululando a ogni tavolo presente (lo conoscono tutti, ormai):
"Non fate caso al profumo, l'ho messo in macchina solo perché puzzo e non faccio la doccia da ieri".
Grazie, macaco! Ti giuro che non vedevo l'ora di essere messa a parte della tua scarsa igiene personale!
Lisa: "Grazie per la splendida notizia!"
Il soggetto si siede al tavolo.
Per inciso, nel terrazzino del bar da aperitivo ci conosciamo ormai più o meno tutti ed esiste un tacito accordo: a meno che una coppia non prenda un tavolo per sé, puoi sederti al tavolo di chiunque e passare un'oretta in allegria.
La scimmia profumata, però, in allegria non passa nemmeno cinque minuti: Mister Serata, ossia il maschio alfa dominante seduto al tavolo, gli rovescia addosso un calice intero di prosecco.

Mister Serata: "Ti chiedo immensamente scusa!"
Scimmia: "No, fa niente... tanto dovevo lavarmi"
...ma non sarà meglio omettere di ricordarcelo ogni cinque secondi?!...
Lisa: "Questo l'avevamo appurato"
barista (passando): "Capirai... con tutto il profumo che hai addosso non si sente l'odore di prosecco!"
Scimmia: "oh, avete finito?! Lisa, contessa, mi dia lei un consiglio... dovrei andarmi a cambiare?"
Lisa: "eh, caro mio... sì, con un altro!"

Ora, mi chiedo: da quando uno crede di fare bella figura vantandosi di non fare la doccia e mettere il profumo sullo sporco?
Incidentalmente saluto le pupazzette che hanno passato la serata con me e che domattina mi leggeranno ;)

mercoledì 8 maggio 2013

convivendo - 1 - misteri e tormenti quotidiani

SCENA I: MONTARE UNA LAVASTOVIGLIE
Johnny: "in questa cucina dove la attacchiamo la lavastoviglie, spiegami?!"
Lisa: "spostiamo i cassetti"
Johnny: "ma come fai se il bancone è attaccato!?"
Lisa: "guarda che non è un monolite, qualcuno li ha montati e qualcuno li smonterà!!!"

SCENA 2: INSERIRE LA TESSERA ALL'AUTOLAVAGGIO
Lisa (armeggiando con la pistola): "ma perché non va il risciacquo? 'Sta roba è rotta, diosanto!!!"
Johnny: "vediamo... come hai messo la tessera?"
Lisa: "quale tessera?"
Johnny: "vuoi dire che mi hai fatto spazzolare tutta la macchina senza inserire la tessera? Dicevo che facevo una fatica bestia!"

SCENA 3: BASTA CAPIRSI
Johnny: "per favore, mi passi il cacciavite a stella?"
Lisa: "figata, cos'è!?? *__* "
Johnny: "-.- quello con la punta a croce"
Lisa: "e la stella?"
Johnny: "quale stella?"

giovedì 2 maggio 2013

cyborgfemmine sbocciano - l'uomo dei funerali


Qualche giorno fa, Johnny mi diceva:
"Certo che deve essere duro essere donna... chissà quante volte incontrate degli stronzi che vi riempiono di complimenti per poi spezzarvi il cuore! A te è mai successo?"
"Qualche volta... ma è capitato anche che fossi io a fare la stronza".

Nasce così questo aneddoto fuori dal tempo. Correva l'anno 2007.

Prequel.
Come tutte le persone normali, al liceo ho simulato molti lutti in famiglia.
In quarta superiore la professoressa di letteratura latina mi ha chiesto:
"Lisa... quanti nonni hai?"
"Eh, professoressa, che domande... ormai non ne ho più!"
"Lo credo bene, solo quest'anno te ne sono morti cinque!"

Ho sempre avuto una strana avversione per i funerali: oltre al fatto che non amo particolarmente le chiese, quello che sopporto meno è l'omelia del prete sul defunto: prete che, normalmente, sbaglia i nomi dei familiari e del defunto dice sempre che "era molto devoto" anche se in vita sua, magari, piuttosto che entrare a messa si sarebbe fatto volentieri tagliare un braccio.

Così, il giorno prima del (vero) funerale di mio nonno, mi aggiravo single per la città.
Mi ero data allo shopping, ero stata in università a un convegno sui reati fiscali, avevo comprato un collarino glitterato al mio gatto (che sarebbe finito in brandelli appena arrivato a casa), ma quel pizzicorino non era passato.
Continuavo a pensare al nonno partigiano che mi insegnava ogni singola strofa di "bella ciao", fino allo sfinimento; al nonno con cui toglievo i semi all'uva fragola per fare il fragolino; al nonno che mi aveva detto "disgraziata, ci hai messo tanto a tornare da Milano, pensavo di morire senza salutare la mia bella nipotina!", e mi era morto tra le braccia.

Niente da fare, non stavo bene.

Così, avevo ideato la splendida figura dell'uomo del lutto, che qui chiamerò Linus.
A sua insaputa, l'avevo già scelto: moretto, carino, molto molto affascinante, fama di pezzo di merda sciupafemmine che non richiama mai. Sicuramente, pensavo, non si sarebbe lamentato di essere rimorchiato.
Così, senza quasi pensarci, mi avviavo verso il locale in cui sapevo che prendeva l'aperitivo appena uscito dal lavoro.
"Ciao Lisa!"
"Ehi, ciao..."
"Posso offrirti qualcosa da bere?"
"Che carino... sì, grazie!"
"Allora, come vanno le cose?"
"Abbastanza bene... no, veramente non va bene: ho avuto una giornata mortalmente noiosa."
"Posso fare qualcosa per rendere divertente almeno la serata?"
Ah, uomini! Come sono prevedibili, gli uomini!
"Sì... sai, stavo giusto pensando che forse potresti... non è strano?"

Inutile dire che al manzo cade la mascella sul bancone e che passiamo una divertente serata.
Il pizzicorino si era placato e avevo fatto una bella dormita.

Qualche mese dopo, muore la nonna.
Faccio shopping, vado a un convegno sul processo amministrativo, compro un topolino a molla per il gatto, vado da Linus a prendere l'aperitivo e passiamo una divertente serata.

Qualche giorno dopo, mi manda un sms: "ciao! Fai qualcosa stasera? Hai voglia di uscire con me? Vorrei conoscerti meglio"

Uscire. Conoscermi meglio.
E io ricordo nitidamente di avere pensato: ma che malattia hanno gli sciupafemmine? Se gli sbavi dietro sono capaci di correre come Forrest Gump, e se invece vuoi semplicemente farli diventare gli uomini pre-funerale ti chiedono di uscire...

"Come sei carino... purtroppo stasera ho un impegno, ti chiamo io domani."
Il classico "ti chiamo io", ponendo un termine (scaduto il quale non chiamerai), trovo sia sempre il modo migliore per scaricare qualcuno.
Passano i giorni, Linus mi chiama:
"Scusa ma... a che gioco stiamo giocando? Credevo di piacerti!"
Ossignore che imbarazzo! Mica posso rispondergli "sì, ma solo quando muore qualcuno"!!!
"Beh... sì, certo che mi piaci, ma... non credo che uscirei con te. Oh, insomma, è stata una cosa occasionale!"
Silenzio.
"Lisa..."
"Sì?"
"Mi hai scopato e mi stai scaricando?"
"Ehmmmm.... s-sì?"
"Ma che cazzo di tipa! Ok dai, non avevo capito... pensavo fosse prerogativa mia, non ho proprio pensato che qualcuna l'avrebbe fatto con me! Ok, ok, fa niente. Che tipa! Ma davvero non vuoi uscire con me?!"
"Ti offendi?"
"Noooo.... no, è solo che... boh. Sei sicura di essere una femmina?"
"Beh, tu hai dubbi?"
"No no... beh, allora ciao e... chiama pure quando vuoi!!!"

Ecco, caro Johnny. Anche le donne ogni tanto lo fanno.
E siccome amo sentire storie del genere, non vergognatevi: trovate l'indirizzo e-mail nel template a destra... scrivete, scrivete, scrivete!!! ;)