giovedì 2 maggio 2013

cyborgfemmine sbocciano - l'uomo dei funerali


Qualche giorno fa, Johnny mi diceva:
"Certo che deve essere duro essere donna... chissà quante volte incontrate degli stronzi che vi riempiono di complimenti per poi spezzarvi il cuore! A te è mai successo?"
"Qualche volta... ma è capitato anche che fossi io a fare la stronza".

Nasce così questo aneddoto fuori dal tempo. Correva l'anno 2007.

Prequel.
Come tutte le persone normali, al liceo ho simulato molti lutti in famiglia.
In quarta superiore la professoressa di letteratura latina mi ha chiesto:
"Lisa... quanti nonni hai?"
"Eh, professoressa, che domande... ormai non ne ho più!"
"Lo credo bene, solo quest'anno te ne sono morti cinque!"

Ho sempre avuto una strana avversione per i funerali: oltre al fatto che non amo particolarmente le chiese, quello che sopporto meno è l'omelia del prete sul defunto: prete che, normalmente, sbaglia i nomi dei familiari e del defunto dice sempre che "era molto devoto" anche se in vita sua, magari, piuttosto che entrare a messa si sarebbe fatto volentieri tagliare un braccio.

Così, il giorno prima del (vero) funerale di mio nonno, mi aggiravo single per la città.
Mi ero data allo shopping, ero stata in università a un convegno sui reati fiscali, avevo comprato un collarino glitterato al mio gatto (che sarebbe finito in brandelli appena arrivato a casa), ma quel pizzicorino non era passato.
Continuavo a pensare al nonno partigiano che mi insegnava ogni singola strofa di "bella ciao", fino allo sfinimento; al nonno con cui toglievo i semi all'uva fragola per fare il fragolino; al nonno che mi aveva detto "disgraziata, ci hai messo tanto a tornare da Milano, pensavo di morire senza salutare la mia bella nipotina!", e mi era morto tra le braccia.

Niente da fare, non stavo bene.

Così, avevo ideato la splendida figura dell'uomo del lutto, che qui chiamerò Linus.
A sua insaputa, l'avevo già scelto: moretto, carino, molto molto affascinante, fama di pezzo di merda sciupafemmine che non richiama mai. Sicuramente, pensavo, non si sarebbe lamentato di essere rimorchiato.
Così, senza quasi pensarci, mi avviavo verso il locale in cui sapevo che prendeva l'aperitivo appena uscito dal lavoro.
"Ciao Lisa!"
"Ehi, ciao..."
"Posso offrirti qualcosa da bere?"
"Che carino... sì, grazie!"
"Allora, come vanno le cose?"
"Abbastanza bene... no, veramente non va bene: ho avuto una giornata mortalmente noiosa."
"Posso fare qualcosa per rendere divertente almeno la serata?"
Ah, uomini! Come sono prevedibili, gli uomini!
"Sì... sai, stavo giusto pensando che forse potresti... non è strano?"

Inutile dire che al manzo cade la mascella sul bancone e che passiamo una divertente serata.
Il pizzicorino si era placato e avevo fatto una bella dormita.

Qualche mese dopo, muore la nonna.
Faccio shopping, vado a un convegno sul processo amministrativo, compro un topolino a molla per il gatto, vado da Linus a prendere l'aperitivo e passiamo una divertente serata.

Qualche giorno dopo, mi manda un sms: "ciao! Fai qualcosa stasera? Hai voglia di uscire con me? Vorrei conoscerti meglio"

Uscire. Conoscermi meglio.
E io ricordo nitidamente di avere pensato: ma che malattia hanno gli sciupafemmine? Se gli sbavi dietro sono capaci di correre come Forrest Gump, e se invece vuoi semplicemente farli diventare gli uomini pre-funerale ti chiedono di uscire...

"Come sei carino... purtroppo stasera ho un impegno, ti chiamo io domani."
Il classico "ti chiamo io", ponendo un termine (scaduto il quale non chiamerai), trovo sia sempre il modo migliore per scaricare qualcuno.
Passano i giorni, Linus mi chiama:
"Scusa ma... a che gioco stiamo giocando? Credevo di piacerti!"
Ossignore che imbarazzo! Mica posso rispondergli "sì, ma solo quando muore qualcuno"!!!
"Beh... sì, certo che mi piaci, ma... non credo che uscirei con te. Oh, insomma, è stata una cosa occasionale!"
Silenzio.
"Lisa..."
"Sì?"
"Mi hai scopato e mi stai scaricando?"
"Ehmmmm.... s-sì?"
"Ma che cazzo di tipa! Ok dai, non avevo capito... pensavo fosse prerogativa mia, non ho proprio pensato che qualcuna l'avrebbe fatto con me! Ok, ok, fa niente. Che tipa! Ma davvero non vuoi uscire con me?!"
"Ti offendi?"
"Noooo.... no, è solo che... boh. Sei sicura di essere una femmina?"
"Beh, tu hai dubbi?"
"No no... beh, allora ciao e... chiama pure quando vuoi!!!"

Ecco, caro Johnny. Anche le donne ogni tanto lo fanno.
E siccome amo sentire storie del genere, non vergognatevi: trovate l'indirizzo e-mail nel template a destra... scrivete, scrivete, scrivete!!! ;)

7 commenti:

  1. non ce n'è.
    qualunque cosa tu scriva mi suggerisci roba da fox crime.
    e poiché questo mi capita SOLO leggendo te, la cosa mi rende un po' stranito.

    quello che mi è venuto in mente leggendo il tuo post è che se Linus venisse a sapere questa cosa tutti i tuoi cari sarebbero in grave pericolo.
    però stavolta non ci ricamo su, anzi chiedo a tutti se solo a me capita questo, leggendo Lisa.
    ?



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    1. ...non ci avevo mai pensato!!! Devo assolutamente cancellare questo post al più presto!
      (lol)

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  2. Io non potrei mai L. Dovresti scrivere un proprio libro, sul come la donna può far così.

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    1. credo non sarebbe niente di nuovo... ti ricordi la prima serie di sex and the city? ;)
      adesso che ci penso, quella serie tv mi ha rovinata.

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  3. ahahahahaha :) mi hai fatto morire dalle risate!!! sei forte :) leggendoti sembra di catapultarsi in una puntata di sex & the city !!
    Mi unisco ai tuoi lettori, se ti va passa a trovarmi .

    http://blogpercomunicare.blogspot.com/

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  4. Grazie... l'idea era quella! ;) passo subito a trovarti!

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